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Chi percepisce una pensione minima può avere accesso a un prestito? Requisiti e condizioni

In questa guida vedremo quali sono le principali caratteristiche dei prestiti destinati ai soggetti e pensionati. Più nel dettaglio, ci concentreremo sui prestiti destinati a coloro che percepiscono una pensione minima. Visto l’attuale momento di crisi economica, può essere complesso per alcuni pensionati avere a disposizione i giusti requisiti per poter accedere a prestiti e finanziamenti pensati appositamente per le loro esigenze.

I finanziamenti per i pensionati sono nati in Italia nel 1995 attraverso un’apposita legge finanziaria. Sono prestiti spesso messi a disposizione dall’INPS ex INPDAP oppure da Poste Italiane. Vengono rilasciati solo dietro la dimostrazione di specifici requisiti, oltre che dietro la presentazione di una specifica documentazione senza la quale l’accesso al credito non sarebbe possibile.

Prestiti per pensionati con pensione minima: tutte le info

Coloro che percepiscono una pensione minima, ma che necessitano di liquidità extra oppure per affrontare spese improvvise o aiutare un figlio o un nipote, possono comunque avere accesso a un prestito pensato appositamente per loro. In base alla circolare 19 del 2017, l’importo minimo necessario per poter sopravvivere al giorno d’oggi è di circa 500€ al mese, pari a circa 6500€ annuali. Spesso per questo motivo molti soggetti pensionati ritengono che non sia possibile accedere ad un finanziamento se percepiscono una pensione minima. In realtà oggi tutti i pensionati possono richiedere dei prestiti, purché percepiscono una pensione di importo non troppo ristretto e purché abbiano la possibilità di dimostrare questi introiti a banche e creditori.

Prestiti con cessione del quinto

La cessione del quinto è sicuramente la modalità di rimborso più scelta nel caso dei prestiti ai pensionati, compresi quelli che percepiscono una pensione minima. Il sistema della cessione del quinto prevede che il creditore in collaborazione con l’ente pensionistico riceva il rimborso delle rate mensili tramite una trattenuta diretta sull’assegno previdenziale del soggetto debitore.

Questa trattenuta non può andare oltre un quinto dell’importo totale, e quindi oltre il 20% della cifra complessiva. Il finanziamento ha una durata che va da un anno a 120 mesi e il rimborso può avvenire in una sola rata oppure in più rate mensili, in base a quanto stabilito nel contratto iniziale, oltre all’applicazione di un tasso di interesse fisso. Se ad esempio la pensione del soggetto richiedente è pari a 750€, si possono eccedere fino a 150€ con una rimanenza di 600€, il finanziamento viene considerato fattibile dato che si trova al di sopra della cifra minima ritenuta indispensabile dallo Stato per poter sopravvivere con dignità.

Prestiti con vitalizio bancario

I pensionati con pensione minima possono accedere sia ai prestiti con cessione del quinto che anche ai prestiti cosiddetti vitalizi, messi a disposizione dalle banche. La cessione del quinto non è infatti l’unica alternativa per poter ottenere un finanziamento da una banca o da un creditore se sei un pensionato. Tramite il prestito vitalizio bancario è possibile sistemare le rate mensili previste dal piano di rientro di un prestito. È un finanziamento che viene concesso solo dietro la sottoscrizione di una garanzia posta su un immobile.

Il soggetto che ne fa richiesta deve segnalare un immobile di proprietà senza rinunciarvi, ponendolo a garanzia del rimborso. È una soluzione ideale per i pensionati che percepiscono una pensione con assegno sociale. Il prestito vitalizio bancario di solito viene accettato con un importo che è pari alla metà del valore dell’immobile che viene posto a garanzia per l’ottenimento del prestito stesso. Una volta che si trova il creditore più in linea con le nostre esigenze possiamo valutare il tasso di interesse applicato al prestito, che deve essere pari allo 0,25% dell’importo, nel caso in cui si tratti della prima casa , e del 2% nel caso di una seconda casa.

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