Viene definito protestato colui che ha protesti a carico. È un soggetto che ha subito un protesto, vale a dire un richiamo da un creditore, una banca o una finanziaria. Questi soggetti hanno subito un richiamo per via di un mancato rimborso di una o più rate mensili di un finanziamento che hanno richiesto in precedenza. Quando questo accade, il proprio nominativo viene segnalato all’interno della centrale rischi finanziari, il cosiddetto Crif. In questo modo, entrano a far parte della lista dei cattivi pagatori o, per l’appunto, dei soggetti protestati.
L’elenco del Crif può essere oggetto di consultazione da parte di banche e finanziarie che concedono prestiti e forme di credito di vario genere. La valutazione di questi elenchi è importante per calcolare l’affidabilità creditizia di un soggetto che fa richiesta di un prestito.
I soggetti protestati e l’accesso al credito
Essendo dei cattivi pagatori, spesso i soggetti con protesti a carico possono trovare delle difficoltà nell’accesso al credito. Le banche non si fidano infatti degli individui che hanno dei protesti alle spalle e che non si sono dimostrati totalmente affidabili dal punto di vista creditizio nel rimborso di una o di più rate mensili di un finanziamento richiesto in precedenza. Per questo motivo, l’accesso al credito da parte dei soggetti con protesi a carico talvolta può essere abbastanza complesso. Tuttavia, come puoi leggere anche sul sito richiestadiprestito.it, oggi ci sono a disposizione alcune soluzioni che sono pensate appositamente per soggetti che a causa di difficoltà economiche hanno commesso delle insolvenze in passato e si sono mostrati quindi inadempienti nel rimborso delle rate mensili di un finanziamento.
La cessione del quinto per protestati
Una delle soluzioni più gettonate e idonee per i soggetti che hanno protesti a carico è la classica cessione del quinto. È una soluzione destinata ai dipendenti pubblici e privati e ai pensionati. La cessione del quinto permette di accedere a finanziamenti non finalizzati. Ciò significa che i richiedenti possono ottenere la liquidità richiesta in prestito senza dimostrare la motivazione della loro richiesta di finanziamento.
La trattenuta la cessione del quinto avviene in modo diretto sul salario della richiedente; la trattenuta tuttavia non può andare oltre un quinto, ovvero oltre il 20% del proprio reddito. Le rate presentano un tasso di interesse fisso e il rimborso può avere una durata variabile da 3 a 10 anni, in base alla liquidità richiesta e agli importi delle singole rate mensili. Spesso non prevedono delle spese di commissione, né costi dovuti all’intermediazione di altri soggetti.
Nella maggior parte dei casi, non è necessario dimostrare garanzie alternative, come ad esempio la sottoscrizione di una polizza di assicurazione come quella sulla perdita della vita, dal momento che si accede alla cessione del quinto solamente dietro la dimostrazione di una busta paga che da sola funge da garanzia economica per la banca che ci concede il prestito.
Prestiti con cambiali per protestati
Come alternativa alla cessione del quinto, c’è la possibilità di chiedere un prestito con cambiali anche se si hanno protesti a carico. I protestati che non hanno la possibilità di dimostrare una busta paga a banche e finanziarie eroganti, ad esempio perché non dispongono di un lavoro da dipendenti pubblici o nel settore privato, possono accedere ad un prestito che prevede un rimborso con cambiali. Si tratta di prestiti in cui le rate mensili sono sostituite dalla firma di una cambiale e dalla sua compilazione.
La cambiale è un documento a titolo esecutivo che offre una tutela e una garanzia economica al creditore che concede il prestito. Spesso i prestiti con cambiali prevedono anche altre forme di garanzia, tra cui la sottoscrizione di una polizza di assicurazione. Se non si pagano in tempo e con regolarità le cambiali, i rischi possono essere molto elevati, specialmente se è stata posta l’ipoteca su un immobile.